Il velo islamico: corona di fede e identità

MODA E STILE MODESTO

Fatima

6/1/2025

Il velo islamico o hijab è spesso frainteso, per molti è simbolo di oppressione, un'imposizione che nega la libertà delle donne e che sottintende che il loro corpo abbia qualcosa che non va e che pertanto deve essere nascosto.

Ma per me, come per tante altre donne musulmane è tutt'altro: è una scelta consapevole, un atto di fede, un segno di dignità, è una corona che porto con fierezza.

Cosa dice il Corano sul velo?

Il Corano parla del velo in diversi versetti tra cui:

" E di alle credenti di abbassare il loro sguardo, di essere caste e di non mostrare dei loro ornamenti se non quello che appare, e di lasciar scendere il loro velo fin sopra il petto..." (Sura An - Nur, 24:31)

Questo versetto, come altri, non è un'imposizione punitiva, ma una guida per seguire lo stile modesto prescritto da Allah e un modo per proteggere la dignità della donna. Indossare il velo non significa essere inferiori o sottomesse agli uomini, ma scegliere di obbedire ad Allah con amore e devozione.

Eppure, per noi donne occidentali, accettare un'idea diversa di bellezza è una sfida enorme. Siamo bombardate dai media che mostrano corpi femminili sessualizzati, coperti da pochi vestiti e spesso usati come strumenti di marketing che non fanno altro che ridurre la donna ad un mero oggetto sessuale. Senza nemmeno accorgercene, impariamo fin da piccole che una donna è considerata bella e desiderabile solo se indossa abiti aderenti che mettono in risalto le sue forme, se mostra la pelle, se incarna un certo ideale estetico imposto dalla società.

In questo contesto, coprirsi sembra una scelta controcorrente, quasi innaturale. Per questo, molte donne che iniziano a indossare il velo affrontano un profondo conflitto interiore: è difficile sentirsi belle quando tutto ciò che ci circonda suggerisce che la femminilità si misura in centimetri di pelle scoperta.

La mia prima volta con il velo: un mondo nuovo

Ricordo ancora la prima volta che l'ho indossato. Era un desiderio che cresceva dentro di me da tempo, ma la paura mi fermava. Non era solo il timore di cosa avrebbero detto gli altri, ma anche il mio stesso riflesso nello specchio. Mi riconoscerò ancora? Riuscirò a sentirmi bella?

Le prime prove sono avvenute in segreto, nel bagno di casa mia. Cercavo di replicare le acconciature che avevo visto mille volte nei video di Tik Tok, osservando il mio aspetto cambiare. Lo toglievo in fretta se sentivo dei passi avvicinarsi, non volevo che la mia famiglia mi vedesse, non ero pronta per le domande, per gli sguardi, né tanto meno per le polemiche che sicuramente sarebbero sorte.

Poi è arrivato il giorno in cui ho deciso di uscire con il velo, ogni passo era un battito di cuore accelerato. Entrare in un negozio era come varcare una soglia invisibile: gli occhi della gente su di me, curiosi, perplessi. Alcuni sorridevano con gentilezza, altri mi guardavano come se fossi fuori posto.

E poi c'era la sorpresa quando parlavo: " Ma sei italiana?" mi chiedevano increduli. Si, lo sono. E sono musulmana.

Con il tempo, con lo studio e con l'aumentare della mia fede, ho trovato la mia dimensione. Il velo è diventato parte di me, un'estensione della mia identità. Non era più solo un pezzo di stoffa, ma una dichiarazione d'amore per Allah, un nuovo modo di essere me stessa. Non è un peso è la mia forza, la mia corona senza la quale non vorrei essere. Purtroppo non mi è permesso indossarlo a lavoro perché perderei il mio impiego e nonostante sia una condizione dolorosa, profondamente sbagliata e ingiusta ma con la quale per ora, sono costretta a convivere sognando il giorno in cui non dovrò più toglierlo.

A chi mi guarda con diffidenza vorrei dire solo questo: dietro questo velo c'è una donna, con sogni, ambizioni e un cuore pieno di fede. Ed è in questa fede che ho trovato il mio equilibrio e la mia bellezza più autentica.

Con amore, Fatima